Mort de Guido Ceronetti, important écrivain italien
Ce jour, le quotidien romain La Repubblica
nous informe du décès de l’écrivain italien Guido Ceronetti :
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Morto Guido Ceronetti, lo scrittore prestato al teatro
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Morto Guido Ceronetti, lo scrittore prestato al teatro
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Si è spento a Cetona _ un magnifique village au sud-est de la Toscan, non loin de Chiusi _ a 91 anni. Una lunga attività e una passione per le scene nata con le marionette.
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di ANNA BANDETTINI
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Per il suo addio aveva già predisposto tutto: tre giorni di veglia lì, nella casa di Cetona, poi la funzione religiosa tra sabato e lunedì, e quindi la tumulazione a Andezeno dove è la tomba di famiglia. Giorni fa si era fatto anche impartire il Consalamentum, il rito di passaggio dei catari. « Non ho paura di morire. Solo di soffrire. Uno ha già tribolato fin qui, e adesso tribolare in un letto di ospedale, no grazie« , aveva detto come in una delle sue apocalittiche profezie in un’intervista. Non stava bene da molto tempo ormai. Il corpo sofferente, quasi piegato in due, lo costringeva a muoversi con l’aiuto di un deambulatore anche in casa.
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Eppure era debole ma presente, l’intelligenza audace e sempre viva non ha mai smesso di pensare. L’intellettuale, il saggista, lo scrittore che ha tradotto cinque libri della Bibbia, amando Celine, che con il suo amico Cioran sosteneva « l’uomo è perduto qualunque cosa faccia« , ancora a fine luglio nella cucina della casa di Cetona in provincia di Siena _ et non loin de Chiusi _ dove viveva con signorile ma molto sofferta indigenza (dal 2008 era beneficiario della legge Bacchelli per i cittadini illustri) continuava a progettare. Da non molti mesi erano usciti Il Messia da Adelphi e prima ancora Per le strade della Vergine, stramba autobiografia fino al 98, pensata postmortem e poi pubblicata con lui in vita. Ma già pensava a nuove traduzioni degli Epigrammi di Marziale che era tra le sue opere più amate, insieme a quelle dei Salmi, delle poesie di Catullo, del Qohélet ; aveva nuove idee di teatro, dopo che lo scorso marzo Einaudi aveva pubblicato Le regie immaginarie, romanzi e testi celebri rimontati per ipotetiche messe in scena teatrali.
Mezzo secolo di teatro
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Guido Ceronetti nel trailer del documentario »Il filosofo ignoto »
E ci sono le date: era il 1970, quando con la moglie Erica Tedeschi fonda Il Teatro dei Sensibili : lui e lei nel tinello della casa di Albano Laziale offrivano te, i crumiri di Casale, mele cotte e spettacoli di marionette. Poi a partire dal 1985, con La iena di San Giorgio, il Teatro dei Sensibili diventa pubblico e itinerante. « Sono stato chiamato dalla strada, come suonatore d’organo di Barberia, all’età di sessantaquattro anni, e poi come artiste de la rue, con numeri d’invenzione, addirittura a settanta« , scriveva con divertita ironia ripensando a quel pezzo di vita girovaga con la baracca delle marionette ideofore, portatrici anche nelle sembianze di una idea.
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Jouvet diceva che, impotenti a risolvere l’enigmaticità dell’universo, gli uomini hanno inventato il teatro
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All’appassionata attività di artista di strada si unisce quella nei teatri dove presto viene invitato e le marionette iniziano ad alternarsi sulla scena con gli attori, giovani che gli sono stati accanto fino all’ultimo: Luca Mauceri, Filippo Usellini, Elena Molos, Valeria Sacco, Elisa Bartoli, i quali, nel Teatro dei Sensibili, prendevano un nome d’arte assegnato dal « Maestro« , Baruk, Nicolas, Egeria, Dianira… L’utima data sarebbe il 2011, annunciato congedo dal teatro, al Festival delle Colline di Torino con Finale di Teatro, dove ripercorre i quasi quattro decenni sulla scena, Macbeth, I misteri di Londra, Faust, Furori e poesia della rivoluzione francese e la famosa Rosa Vercesi, Mystic Luna Park, Mi illumino di Tragico, Ceronetti circus. Testi o pubblicati o conservati nell’archivio di Lugano, dove da tempo ha trovato posto il Fondo Ceronetti (e non ha mai voluto fare scandalo per questo esilio delle sue carte lontano dall’Italia).
Un lungo addio
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« Tra incanto infantile e amaro disincanto«
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Sì perché l’attività teatrale di Ceronetti è sempre stata divertita e incessante, piena di emozione. « Nel teatro (non di teatro) ho vissuto da clandestino col biglietto in tasca fornito dal destino« , diceva sminuendo il suo originale talento scenico, nuovo ma così lontano dall’oppressione dello sperimentalismo, ispirato solo dalla tradizione, del teatro di strada e di animazione, svago concettuale tanto da essere visto da spettatori come Eugenio Montale, Federico Fellini, Goffredo Parise, Guido Piovene, Angelo Ripellino, Natalia Ginzburg, Alberto Ronchey, Nicola Chiaromonte e dai bambini per l’aspetto gioioso e ironico.
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Il teatro, diceva, è come una religione. « Culto e occulto. Come per Jean Louis Barrault, Artaud che ho tanto amato. Ciò che vedi oltre il corpo dell’attore, le sue parole. Non lo spettacolo, le trovate sceniche, ma un’educazione dell’anima« .
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Ce jeudi 13 septembre 2018, Titus Curiosus – Francis Lippa
Tags: bernard plossu, Cetona, Chiusi, Guido Ceronetti, Italie, Sienne, théâtre, Toscane